Dopo il finale amaro, l’addio di Stefan De Vrij, se ne diranno di tutti i colori sulla Lazio, il mister ed i suoi ragazzi, preparatevi a non ascoltare chi come unico scopo ha quello di spaccare l’ambiente biancoceleste.

Quelli che cercheranno di riaccendere il sopito odio verso la società che ogni tanto si riaffaccia perché in tanti non hanno dimenticato, ma siamo giunti ad un patto di “quieto vivere” e lo dimostra lo stadio tornato a riempirsi. Perché questo dobbiamo fare: né giocatori, né presidenti, né ds, noi dobbiamo amare la Lazio.

Cambiate canale quando sentirete che Luiz Felipe sarà l’erede di De Vrij e non sarà valutato altro profilo, o almeno aspettate che finisca il mercato.

Diranno che Milinkovic-Savic ha già un accordo ed è in partenza prima per Parigi, poi per Manchester. Che Immobile ed Inzaghi sono prossimi all’addio, uno verso Milano e l’altro verso Napoli. Voi non ascoltate.

A tanti tarli bisogna rispondere solamente che Strakosha è cresciuto tantissimo, Luis Alberto non si è compromesso la Nazionale perché gioca nella Lazio e non nei più blasonati club spagnoli, la scelta è stata solamente del ct.

Parolo ce la fa a giocare e Murgia ha il carattere per fare il titolare anche se qualcuno storce la bocca. Felipe Anderson è tornato e la lite con Inzaghi è storia passata, chiusa, finita.

E se qualcuno dirà il contrario di tutto ciò, non ascoltate, o meglio, prima di crederlo vero, aspettate solo il “definitivo” epilogo di ogni qualsivoglia vociare.

 Qualcuno ora scaglia il dito contro Inzaghi dimenticando che fino alle 23:00 lo ha amato. Non ascoltate nemmeno quel qualcuno, niente più che tifosi “occasionali”.

La Champions League è un privilegio che va conquistato, nulla è scontato o dovuto. Abbiamo vinto uno scudetto grazie a persone che nel 1974 ci hanno creduto, nel 2000 grazie ad un presidente poi tacciato come il peggiore dei ladri e per un altro stiamo combattendo in un’aula di tribunale.

Non importa chi è andato all’Inter per vincere, dal falso capitano Candreva a Stefan De Vrij, impariamo una volta per tutte che i giocatori non ci appartengono! Che la Lazio è prima del nome sulla maglia e solo quella ci appartiene.

Adesso c’è il malcontento, i sogni spezzati, ma signori miei, quanto hanno fatto per distruggerci eppure noi siamo ancora qua!

Eh sì perché siamo la quinta forza del campionato, siamo in Europa League, torneo che non è da snobbare chiedetelo a Cholo Simeone quanto davvero valga vincere piuttosto che essere sbattuti fuori dalla Champions.

Siamo laziali, combattenti per natura e non molliamo mai! Siamo laziali e tocca a noi difenderci e difenderla.

NON ASCOLTATELI PERCHÉ LORO NON SANNO!

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